Con questa intervista cerchiamo di capire chi è lo scrittore Francesco Falconi, facendo alcune domande mirate che ci aiutano a conoscere meglio la sua proposta editoriale.
Mi chiamo Francesco Falconi, sono nato a Grosseto nel 1976, sono ingegnere delle telecomunicazioni e vivo a Roma. Seppur lavorando in ambito scientifico, ho sempre amato la letteratura tanto che ho scritto il mio primo libro, Estasia, a soli 14 anni, anche se poi è stato pubblicato nel 2006. Ho all’attivo una ventina di romanzi che spaziano dal genere per ragazzi, al fantasy, al new adults fino al mainstream, e sono usciti con diverse case editrici tra cui Piemme e Mondadori. Sul versante narrativa per adulti, Gli anni incompiuti è stato presentato al Premio Strega nel 2020. A Ottobre uscirà un nuovo romanzo storico/saga familiare dal titolo I Grifoni della Maremma. Sicuramente sono un autore a cui piace spaziare tra i generi, non voglio essere incasellato in un genere letterario e mi piace avere la libertà di espressione e di scrivere in primis storie che comunichino al cuore dei lettori e che lascino un segno. Il genere o lo scaffale di vendita per me non sono importante, il mio obiettivo è lasciare un’emozione al lettore.
No, l’opposto. Sono sempre in continuo fermento, ho davvero troppe idee che spaziano in vari generi. Anzi, ho all’attivo quello che chiamo “il cimitero delle idee”, un cassetto virtuale nel mio PC dove ho moltissime storie, bozze di trama e anche libri incompiuti. Ci sono sicuramente dei momenti in cui sono più stanco, periodi in cui l’ispirazione è meno trascinante, ma credo che sia normale, fa parte degli alti e bassi della vita. Non so onestamente quale possa essere il motivo di un “blocco dello scrittore”, anzi credo che forse è un cliché (o un alibi) utilizzato troppe volte per dire, semplicemente, che non si ha nulla da dire. Ecco, se uno scrittore non ha nessuna storia da creare, forse dovrebbe farsi una domanda. Poi, certamente, ci possono essere situazioni personali particolari, ma è un’altra storia.
Amo avere un rapporto schietto e diretto con i miei lettori, che mi possono seguire e comunicare con me attraverso i miei canali social, specialmente instagram e Facebook. Ascolto spesso le loro opinioni, anche quelle più negative. Ormai scrivo da quasi vent’anni e sono capace di distinguere quelle che possono essere critiche costruttive, letture superficiali, o solamente un modo per distruggere il lavoro altrui spesso dettato dall’invidia. Fa parte del gioco e ho imparato a convincerci. I tempi poi cambiano, oggi guardo con un po’ di scetticismo il mondo dei bookblogger, Booktoker e influencer. A mio avviso le persone che aprono questi canali veramente spinte dall’amore per la lettura si contano sulla punta delle dita. La maggior parte, sono schietto e sincero, lo fa per ricevere libri gratis dagli editori (infatti moltissimi non accettano ebook) e qualche volta poi li vediamo su Vinted a rivenderli. Ecco, questo meccanismo non mi piace proprio.
È stato un puro caso. Era il 2005, stavo traslocando dalla Maremma a Roma per lavoro, e ritrovai il vecchio quaderno dove nel 1990 avevo scritto la mia storia fantastica, Estasia, ispirata alla bellissima opera “La Storia Infinita” di Michael Ende. Un mio amico mi consigliò di riportarla su un file word e così feci. Poi, scrivendola, iniziai a cambiare alcune parti e concluderla. Infine provai la strada della pubblicazione, che avvenne nel 2006 con l’Armando Curcio Editore. Da quel giorno non mi sono più fermato.
Il mio prossimo romanzo è sicuramente il più complicato che abbia mai scritto. Ha richiesto più di sei mesi di preparazione e decine di libri sui quali ho dovuto informarmi approfonditamente, in quanto è un romanzo storico, una saga familiare che narra il contrasto tra due famiglie totalmente diverse, una maremmana e l’altra napoletana. Ambientato tra la maremma grossetana e Napoli, abbraccia 80 anni di storia italiana, dal secondo dopoguerra ai giorni nostri. Ma tratta soprattutto le incomprensioni tra moglie e marito, l’astio tra fratelli, la difficile comunicazione tra figli e genitori, il tradimento nell’amicizia, con grandi protagoniste femminili che sanno alzare la testa, in un’epoca in cui vigeva una cultura patriarcale, spesso misogina. È raccontato dagli occhi di Mario, un ragazzo che all’inizio del libro ha solo otto anni, e assiste agli orrori della seconda guerra mondiale, cresce negli anni ’50 e ’60, dal miracolo italiano ai tumultuosi anni 70 e alla corruzione degli anni 80. Ma Mario è anche un ragazzo come tanti, che affronta le difficoltò della vita, si fortifica, si innamora e vuole crearsi una famiglia. Uscirà il 14 Ottobre per La Corte editore, sui miei canali social comunicherò anche le date degli incontri sia online sia dal vivo.
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